Nel in lago, i tipici segnali emessi dai pesci, indici della presenza di un branco di carpe, il più delle volte restano estranei ai nostri occhi ed ed alle nostre orecchie perché distratti da tutta una serie di fattori presenti allo stesso momento, come ad esempio la superficie dell'acqua increspata dal vento oppure la notevole distanza da riva del luogo dove si verifica l’evento in questione.
Un grosso aiuto potremo averlo cercando di trovare un punto di osservazione dall'alto del lago e poi cominciare, con l’ausilio di un binocolo, ad esaminare la sua superficie e le sponde: il colore dell’acqua, il moto ondoso, la visione della vegetazione e l’inclinazione della riva sono tutti elementi in grado di offrirci, su un piatto d’oro, una prima importante idea su dove possono essere i migliori spot per tentare la cattura delle carpe.
Se si tratta di un grande lago o di un bacino idroelettrico dalle dimensioni importanti, la regola da ricordare sempre è che dovremo essere noi a trovare le carpe e non viceversa.
Particolari Importanti
Le carpe, anche di grossa taglia, tendono a seguire il moto ondoso perché fornitore di nutrimento.
L’azione “erosiva” dell’onda sarà direttamente proporzionale alle dimensioni del bacino e da questo si capisce quindi come questa azione assuma un’importanza primaria nei grandi laghi, spesso anche battuti da venti importanti a seconda delle condizioni meteo.
Una volta operata la scelta della sponda avremo la necessità di percorrerla per scrutarne la superficie e mai come in questo caso l'osservazione è finalizzata alla ricerca visiva del pesce o di erbai, ostacoli o manufatti che potrebbero essere molto interessanti ai fini della pesca, e stabilire quindi gli “Hot Spot” senza dimenticarci di quantificarne la distanza da riva.
Al mattino presto, abbiamo sempre un’attenuazione del moto ondoso, pertanto la superficie del lago piatta o quasi faciliterà non poco questa preziosissima azione di scouting.
Visualizzata la presenza delle carpe vicino alla vegetazione o in alcuni punti particolari, dovremo poi trovare il punto per sistemare correttamente l’attrezzatura per poi procedere a scandagliare il fondale.
Leggere l'acqua è una dote importantissima per un pescatore e capire a colpo d’occhio le zone migliori del bacino non è veramente da tutti: grandi spazi equivale a grandi difficoltà, soprattutto perché spesso ci troveremo a dover rimettere in discussione quelle che erano delle convinzioni consolidate con le precedenti esperienze maturate anche in posti differenti.
Nei grandi laghi ci dovremo cimentare con le lunghe distanze e con tutte le complicazioni tecniche che ne derivano, tanto che la differenza, molto spesso, la fanno la potenza dell’attrezzatura in generale (canne da pesca, cavalletti, affidabilità della barca, dei sistemi di sicurezza e di tutti gli altri accorgimenti relativi all’antinfortunistica).
Naturalmente anche la pasturazione in queste acque assume un ruolo assolutamente determinante, soprattutto per quanto riguarda i quantitativi, la preparazione e l'esecuzione della stessa.
Laghi Artificiali e Laghi Vulcanici
L'Italia conta laghi veramente importanti come quelli di Occhito, Corbara, Salto e Turano, veri e propri luoghi cult del carpfishing italiano; Molto spesso non ho avuto modo di affrontarlo e le notizie che mi giungono non sono certo incoraggianti.
Lo scopo della loro realizzazione era ed è quello di preservare e accumulare risorse idriche necessarie all’agricoltura e alla produzione di energia elettrica, oppure in casi più rari, di controllo della portata dei fiumi.
Nelle gole più strette e nelle vicinanze delle dighe, almeno frontalmente, la profondità sarà sempre elevata, mentre all’opposto immediatamente dopo l'ingresso del fiume che li genera troveremo zone vaste e pianeggianti, se pur dal fondale molle a causa dei detriti trasportati e in seguito depositati dal fiume stesso.
In Italia i laghi di origine tettonica sono quelli di dimensioni maggiori (il lago di Garda, di Lugano, d’Iseo). Questi laghi si sono formati grazie a delle depressioni originate dallo spostamento della crosta terreste, poi alimentate da corsi d’acqua provenienti dalle vicine montagne, ad eccezione del Trasimeno, vero e proprio lago di raccolta di acqua piovana e sorgiva.
Il discorso si fa ancora più interessante se parliamo di laghi vulcanici, tipici dell'Italia centrale e del Lazio. Il fondale tipico di questi laghi è caratterizzato da fondali costanti per diverse centinaia di metri dalla riva, per poi degradare verso il centro.
Strumenti e Metodi di Controllo del Fondale
Gli strumenti e i metodi per studiare il fondale dei grandi laghi in modo metodico e particolareggiato sono quelli classici del carpfishing moderno: ecoscandaglio, plumbing, e particolari telecamere da immersione.
Nei grandi la pesca viene praticata a distanze importanti e con l’ausilio della barca. Ecco allora che l’ecoscandaglio appare l’unico strumento di verifica del fondale veramente efficace per rapidità e correttezza d’informazione.
Resta inteso poi che pescando nei grandi laghi dove la pesca spesso viene praticata all’interno o a ridosso di banchi di alghe oppure altri possibili ostacoli, risulta importante compiere alcune verifiche “specialistiche” come, ad esempio, accertarsi del livello di accrescimento delle alghe.
Le Stagioni Migliori
La primavera e l'estate rappresentano senza dubbio le due migliori stagioni per la pesca nei laghi. La scelta della postazione primaverile si riflette in quella che è la caratteristica principale di questa stagione: l’imprevedibilità.
Ad inizio stagione restano valide le indicazioni fornite per la pesca invernale, mentre dal mese di maggio in poi, dobbiamo bruscamente “virare” su fondali più bassi, ricchi di nutrimento naturale ma anche atti alla frega del pesce.
Nei laghi che presentano sponde degradanti in modo costante e non repentino, in alcuni casi, immediatamente prima della frega è necessario ricorrere alle lunghe distanze, in quanto il pesce, a volte, prima di avvicinarsi alle sponde, per alcuni giorni tende a stazionare a distanze notevoli.
La tipica postazione estiva invece, è quella in grado di assicurarci ombra e intimità aggiunte agli altri elementi di valutazione già trattati. La pesca in estate nei grandi laghi è veramente impegnativa, ma non per la difficoltà di individuare le giuste postazioni, quanto per la presenza di elementi di disturbo dovuti ai turisti, ai bagnanti, ai mezzi nautici e al grande caldo.
In contrapposizione, grazie ad un moto ondoso costantemente presente, i grandi laghi risentono in forma minore delle problematiche legate al fenomeno atrofizzazione e questo contribuisce a scongiurare del tutto il pericolo numero 1 di questo periodo: l’apatia dei pesci in generale.
Esche
Parliamo di . Pescando nei grandi laghi il primo fattore determinante è capire il grado di accettabilità delle stesse nei confronti dei pesci che vogliamo insidiare. Questo non è altro che la rapidità di un’esca ad essere riconosciuta dalle carpe quale proprio alimento.
Si tratta quindi della famosa esca veloce, quella che ci fa entrare rapidamente in pesca anche senza alcuna forma di pasturazione preventiva. Una boilie di colore giallo rende molto bene su un tappeto di mais: un pesce preso dalla frenesia alimentare non è in grado di fare distinzioni di forme e la boilie di colore giallo viene scambiata per un grande chicco di mais.
Possiamo poi ulteriormente confondere il pesce aromatizzando il mais da pastura con lo stesso aroma che adopereremo nelle boilies oppure, riducendo il diametro della boilie innescata.
Nei grandi laghi, soprattutto se affrontati su lunghe distanze, l’uso delle boilies è penalizzato dal fatto che non sempre si riesce a preparare il posto con una pasturazione sufficientemente preventiva.
Per questo motivo, il consiglio è quello di affidare la sorte delle nostre montature ad almeno il 50% di esche composte da particles. Ponete attenzione ad utilizzare le boilies nella pastura come alternativa alle particles, nel caso subentri la necessità di selezionare la taglia dei pesci.
La boilie da innesco si contraddistingue per la caratteristica della resistenza all’immersione in acqua e quindi della durata all’innesco.
Per ottenere ciò, basta fare un’aggiunta di sostanze leganti al mix destinato alla fabbricazione delle boilies da innesco: ottimi risultati si ottengono aggiungendo piccole dosi di albumina e amido di mais, prodotti naturali che non allarmano il pesce.
L’alternativa può essere costituita dall’uso di mix e boilies commerciali, neutre appositamente commercializzate dalle maggiori case produttrici del settore, che poi renderemo simili alla pastura con l’immersione negli ammolli.
Il Mais, il Re delle Particles
Delle particles il mais è indubbiamente il rappresentante più importante ed anche oggi una delle migliori esche in assoluto che possa esistere per la pesca alla carpa in qualunque tipo di acqua.
Efficace senza o con pasturazione preventiva, appetibile, odoroso, altamente visibile, aromatizzabile, colorabile a piacere e, nel caso del mais gigante, anche selettivo, offre la possibilità di effettuare diverse tipologie di innesco sia affondante, sia galleggiante. Nel caso dell’utilizzo in grandi laghi valgono le stesse considerazioni fatte per l’uso delle boilies.