Da sempre i pescatori italiani hanno nel cuore la canna fissa e la Bolognese: praticità, semplicità di montaggio e smontaggio, flessibilità rispetto agli ambienti e alle condizioni delle acque che si incontrano.
Grazie ad un ingegnere Bolognese, la cui figlia si chiamava Barbara, da quarant’anni abbiamo anche l’anello di congiunzione fra i due mondi: fissa e Bolognese allo stesso tempo, anche se con qualche limite sotto l’aspetto delle capacità di lancio, soprattutto con i micro galleggianti.
Più precisamente, una “barbara” offre la leggerezza e la bilanciatura della canna fissa, con la possibilità di cedere filo nelle circostanze che tutti si augurano già al momento di acquistare le esche.
Con attrezzi ben equilibrati sotto tutti i punti di vista, incluso il prezzo, come la Crossfire Barbara, il piacere è moltiplicato per mille e la probabilità di tornare a casa con qualche foto di pesci notevoli sale vertiginosamente.
• Struttura in carbonio ad Alta Resistenza;
• Vetta sdoppiata con cimino in carbonio pieno e innesto a baionetta;
• Portamulinello in acciaio con ammortizzatori in gomma (taglia 6);
• Micro anelli a gambo singolo con passante in ossido di alluminio;
• Micro scorrevoli legati su tubetti in carbonio;
• Scorrevole sulla seconda sezione per un’ottimale distribuzione dei carichi;
• Legature sul calcio con inserti in filo oro e argento;
• Tappo inferiore filettato direttamente nel calcio;
• Torretta distanziatrice interna al calcio per una corretta spaziatura degli anelli a riposo;
• Fodero individuale in nylon.