Appuntamentoall'alba, l'hasthag dei giorni che precedono l'evento più atteso della stagione da parte degli amanti del torrente...
In questi giorni il freddo sta picchiando duro, non ci voleva proprio un'entrata così violenta di aria siberiana a scombussolare tutti i nostri piani. Freddo va bene, siamo a febbraio, ma così è veramente troppo.
Dobbiamo studiare di nuovo gli approcci e le strategie giuste. Vediamo come affrontare i torrenti e gli accessori utili per garantirci risalite senza imprevisti da ora in avanti.
Trote di collina
Durante tutti questi anni, insieme ad altri volontari appassionati di pesca alla trota in torrente, immettiamo, con il permesso degli Enti locali, migliaia di avannotti e piccole trote di 8-12 cm. I cicli si ripetono in maniera continuativa ed i risultati si vedono.
I tassi di mortalità sono elevati, ma la natura seleziona i capi migliori e la soddisfazione di catturare pesci che, comunque hanno sfidato imprevisti e ce l'hanno fatta è alta.
Di per sé, la pesca in ambienti stretti di tecnico ha poco o niente, tutto si basa sull'approccio e sull'avvicinamento allo spot. L'unica cosa bella è la cattura di queste trote che hanno dei colori veramente molto belli ed unici.
In questi ambienti collinari, le trote trovano un habitat abbastanza confortevole anche durante il periodo estivo poiché l'acqua, è sempre fresca e sgorga in maniera continuativa dalle polle che mantengono a livello anche il torrente più piccolo. In questo periodo, sono attive già dalle prime luci dell'alba anche perché, difficilmente questi spot risentono dell'acqua di neve, salvo rarissimi casi. Comunque, la neve che cade qui, dura veramente molto poco.
Due parole sull'approccio
Si pesca a risalire cercando di immergere l'esca nelle postazioni più profonde.
La morfologia di questi spot prevede buche, anche importanti, correnti con poca profondità dove, in questo periodo, le trote, difficilmente ci stanno, salvo alle prime luci dell'alba oppure se i livelli si alzano!
Comunque, in questo momento, fino a primavera inoltrata, che si peschi in un piccolo corso d'acqua o in un torrente, le postazioni migliori sono quelle dove c'è una buona profondità e l'acqua gira portando ai pesci la pasturazione naturale.
Due parole sulle esche
Selvatico per selvatiche, fu il titolo del mio primo articolo che scrissi per una nota rivista del periodo! Era l'agosto del 2001 ed il vecchio e caro lombrico è sempre lì, presente nelle mie scatole!
I lombrichi non sono tutti uguali! Di solito acquisto ad inizio stagione una scatola di lombrichi di varie misure che vado a deporre immediatamente nella mia “lombricaia”, prima abitavo il città e non potevo certo farmela in casa, adesso, nell'orto c'è posto anche per lei!
Chi dispone di spazi aperti, se la può realizzare basta anche un cassone di legno marino riempito con terriccio, scarti di verdura ed altro, mettere lì i vostri lombrichi e, nel giro di qualche mese li vedrete crescere e proliferare!
Il lombrico è un'esca micidiale anche per altre specie ittiche, selezionandolo, ovviamente nella misura giusta! Per le trote sono ottimi quelli di media taglia da innescare su un amo del n. 8, misura standard per la pesca sul selvatico!
Quello che... serve
La pesca alla trota in torrente non richiede un'attrezzatura troppo complicata e costosa, a parte la canna ed il mulinello che devono essere di qualità.
Per il resto, l'abbigliamento classico de “torrentista” prevede un buon paio di stivali a coscia dotati di suola antiscivolo, un gilet multitasche dove stivare tutto il necessario quindi, ami, fili per terminali e scatole portacorone.
Nelle giornate più luminose, ma anche in quelle di luce particolarmente fioca, meglio indossare un paio di occhiali polarizzati in modo da avere una visuale completa e dettagliata anche del fondale del torrente, dove questo è basso. Possiamo scovare tane inaspettate che, il riflesso della luce ci impedirebbe di vedere.
Come ultimo consiglio, una cintura dove poter mettere le scatole portaesche in modo da averle sempre a portata di mano.