Durante i mesi invernali i pesci rallentano parecchio l’attività e questo vale anche per la pesca della .
In Inverno sembra che il tempo non passi mai, tutto si ferma o va a rilento ed anche la pesca subisce il duro colpo delle fredde temperature che rallentano l’attività dei pesci.
Questo vale anche per la pesca della trota in laghetto, un fenomeno che ha avuto anni di vero e proprio boom, ma che anche attualmente, risulta essere sempre in espansione, contando un grande numero di nuovi appassionati specie tra i giovani e questo è dimostrato dal fatto che gli impianti sportivi più famosi e pescosi adibiti alla pesca delle trote sono, nei week end, spesso Sold Out tanto che è difficile riuscire a trovare un posto per gettare in acqua la lenza.
Questo lo si deve al fatto che nei periodi invernali, oltre ai soliti ed irriducibili appassionati della trota lago, abbiamo anche un forte afflusso da parte di coloro che abitualmente esercitano la pesca al colpo sul pesce bianco, poiché, in detto periodo, gli altri pesci rallentano parecchio l’attività, offrendo al pescatore anche numerosi cappotti.
Nel corso del tempo la pesca della trota in laghetto è molto cambiata ed ha subito un’evoluzione tecnica davvero incredibile ed oggi, è fatta soprattutto di continui movimenti dell’esca e spostamenti da parte del pescatore che deve sondare più postazioni possibili prima di individuare dove staziona il pesce.
Una pesca tutt’altro che statica, quindi, fatta di tanti accessori e canne con potenza di lancio diversa adattabili ad ogni situazione.
La Tecnica
Nel periodo invernale uno dei sistemi di pesca che va per la maggiore è il piombino. Questo sistema, prevede l’uso di una zavorra più o meno pesante da inserire sulla madre lenza, di solito di diametro non superiore ad uno 0,16.
Di seguito andremo ad inserire un salvando in gomma, in modo da non usurare troppo il nodo di giuntura effettuato sulla girella tripla, dove andremo a legare il terminale dello 0,14 lungo almeno 50/70 cm. Un amo del numero 8 - 10 adatto all’innesco di esche che poi durante il recupero dovranno ruotare, completerà la lenza.
Visto che i pesci in inverno stazionano principalmente nel sottoriva o comunque poco distanti da questa, non occorrerà mai lanciare molto distante e quindi i piombini più utilizzati vanno da 1 a 4 grammi, sempre del tipo short.
Per quanto riguarda i terminali, iniziamo con il dire che stiamo pescando dei pesci che sono dotati di una fitta dentatura, pronta a rovinare, soprattutto la parte del nylon che si trova poco sopra la legatura dell’amo.
Infatti, il punto più sensibile di un terminale quando si pescano pesci come quelli nel caso specifico rimane quello che si trova per circa 3-4 centimetri sopra la paletta dell’amo, poiché, è il punto dove i denti del pesce agiscono durante la fase di recupero, poiché, nove volte su dieci, la trota ingoia l’esca senza problemi.
A tal proposito, si consiglia l’uso di terminali appropriati in nylon ad alta resistenza abrasiva oppure addirittura di utilizzare del fluoro carbon.
La Canna da Piombino
Per praticare al meglio questo sistema di pesca, bisogna disporre di canne realizzate appositamente per tale disciplina, poiché, difficilmente riusciremo a pescare con il piombino con canne che non rispondono alle caratteristiche che seguono.
La canna da piombino deve essere leggera, maneggevole e morbida quanto basta per contrastare pesci anche di mole sostenuta con terminali relativamente sottili.
Può capitare, infatti, che i pesci risultino apatici durante la battuta di pesca e che per stimolarli ulteriormente all’abboccata occorra impiegare oltre ad ami piccoli ed esche adeguate, anche terminali sottili.
La canna, da scegliersi tra i modelli light o ultra light deve essere lunga almeno 3,90 m. ed adatta all’impiego di zavorre fino a fino a 6 grammi, anche se quasi sempre impiegheremo zavorre più leggere.
La canna per la pesca a piombino deve possedere un cimino molto sensibile, quindi, al momento dell’acquisto, controllate bene questo particolare.
Le canne da piombino migliori, hanno il cimino in carbonio pieno, in modo da possedere una sensibilità impeccabile. Negli ultimi anni, le canne ad innesti hanno subito un forte impiego anche nella pesca delle trote in laghetto.
Anelli sempre allineati alla perfezione, leggerezza, sensibilità e maneggevolezza senza eguali, collocano questi attrezzi al top per la pesca delle trote in laghetto. Ovviamente hanno un costo superiore rispetto alle classiche telescopiche che, però, fanno sempre la loro bella figura.
A coloro che intendono iniziare a pescare le trote in laghetto, consigliamo una serie di canne telescopiche composta da almeno quattro canne, con potenze di lancio diverse, in modo da poter pescare senza problemi sia con piombini piccoli che con le bombarde.
Per quanto riguarda le canne ad innesti, possiamo dire che sono attrezzi molto tecnici, mirati, soprattutto per la pesca agonistica.
Esche ed Inneschi
Per pescare in lago, le migliori sono le camole del miele ed i caimani bianchi, quest’ultimi veramente micidiali in quanto ruotano davvero molto bene anche alla minima sollecitazione.
Dove è permesso e fuori dalle competizioni, possiamo impiegare con successo le varie esche siliconiche e le pastine modellabili ai vari aromi.
Ci sono giornate in cui la pesca in laghetto è estremamente facile, le trote aggrediscono qualsiasi tipo di esca ed innesco, ma in altre occasioni, sicuramente più divertenti sotto il profilo sportivo, non ne vogliono proprio sapere di abboccare alle esche da noi presentate, quindi, bisogna ricorrere ad un pizzico di fantasia nella presentazione degli inneschi, variandone le componenti.
Possiamo infatti creare divertenti composizioni innescando un pezzo di silicone ed una camola, oppure un pezzo di caimano ed una camola ed ancora un po’ di pastella ed una camola, poi, sta a voi ed alla vostra fantasia scoprirne altri…
E se per Caso “Bollano”?
Anche durante i mesi invernali, non mancheranno certamente le giornate caratterizzate da temperature più miti, soprattutto nelle ore centrali della giornata. In questi particolari momenti può capitare di vedere i pesci salire in superficie ed iniziare a bollare.
Ecco che per catturarne qualcuno bisogna impiegare zavorre leggere e di forma più affusolata in modo da garantire un perfetto movimento dell’esca in superficie, o poco sotto il pelo dell’acqua.
Sistemare le Zavorre
Una buona organizzazione dell’attrezzatura non crea mai spiacevoli imprevisti, tutto deve essere al proprio posto in modo da poter essere trovato immediatamente.
Per quanto riguarda la sistemazione delle varie zavorre da impiegare in pesca, consigliamo l’acquisto di contenitori in resina sintetica con vari scomparti, facilmente reperibili nelle mesticherie o nei negozi di articoli da pesca. In questi contenitori, possiamo sistemare i piombini, delle varie grammature, in modo da averli sempre a portata di mano.
Conoscere il Lago
Quando si va a pescare in un invaso in cui non abbiamo mai gettato la lenza, la prima operazione da fare è quella di affidarsi nelle mani del proprietario, vero conoscitore del lago. Sarà lui ad indicarci le postazioni migliori e le esche più adatte alla situazione del momento. D'altronde, l’unico suo interesse è quello di far divertire i visitatori.
Dopo avere ricevuto tutte le indicazioni del caso, dovremo affrontare il lago mettendoci un po’ di farina del nostro sacco, preoccupandoci, però, di osservare bene tutto quello che ci succede attorno.