Non esiste una vera e propria tecnica di mirata alla cattura dell’ombrina, anche se considerando l’habitat dell’animale, il surfcasting rappresenta probabilmente la miglior soluzione per poterne tentare la cattura.
Se vogliamo impostare una battuta alla ricerca di questo nobile pesce, dobbiamo tener presente alcune regole fondamentali.
Da quel poco che si è riusciti a capire, c’è la certezza che questo pesce ami particolarmente i fondali sabbiosi a granulometria media particolarmente puliti e non inquinati, probabilmente questo è il motivo della sua scomparsa o meglio dire allontanamento in alcune zone, cercando da mangiare in buche abbastanza larghe e relativamente profonde.
Spesso i margini laterali degli sbocchi dei canali che portano acqua in mare sono da tenere in considerazione, con l’accortezza di montare la postazione di pesca abbastanza lontano dai margini e lanciare le esche dove l’acqua è più limpida e non rimescolata.
Questo non tanto per il rimescolio delle acqua, ma soprattutto perché l’acqua dei canali arrivando in mare, scava ad una cerca distanza dalla riva delle fosse abbastanza profonde e larghe che sembra siano particolarmente gradite allo scienide.
L’ombrina in età giovanile vive una vita di gruppo e solitamente è difficile imbattersi in esemplari che superano i 150 grammi di peso. Nell’età adulta vive spesso in coppia con esemplari di sesso diverso, e in questo caso è possibile tentarne la cattura di taglia!
Tralasciamo la possibilità di catturare le piccole ombrine e vediamo come poter fare una battuta mirata ad un bel pesce anche di qualche chilo.
Quando cercarla
Per sfruttare al meglio quelle rare possibilità di catturarla, i periodi migliori sono quelli caldi, anche se nella lontana Corsica, l’ombrina è presente quasi tutto l’anno, escluso i due mesi d’inverno più freddi.
Considerando che i periodi caldi non sono caratterizzati da particolari turbolenze, il momento migliore è il classico innalzamento della marea, che in acque basse perdura non più di un’ora.
L’esca ideale
Le adatte alla pasca all'ombrina sono due in particolare.
L’Ombrina si nutre scavando il fondo con il muso protrattile alla ricerca per lo più di vermi ed anellidi.
Il bibi, quello specifico e inscatolato per la pesca sportiva si è dimostrato tra le esche più catturanti.
Facciamo molta attenzione a preparare un boccone perfetto ed utilizziamo il classico ago da bibi dotato di una piccola asola in metallo nella quale faremo passare prima uno spezzone del nostro bracciolo e successivamente innescheremo il bibi e poi legheremo l’amo.
Un’altra esca vincente, che ha dato modo di catturare esemplari di taglia davvero notevole, è il coreano innescato a ciuffo.
Sull’amo, innescato a scorrere sul filo un coreano, appunteremo cominciando dalla testa, per poi ripassare l’amo per almeno due volte, almeno altri tre coreani, in maniera tale che formino un vero e proprio “ciuffo”.
Non potremo effettuare lanci particolarmente lunghi, ma se abbiamo trovato una buca che ci può interessare, il movimento che faranno i coreani sarà sicuramente molto adescante!