Tra i monumenti storici del porto di Ancona, Giuseppe Trani della Tubertini, in compagnia di due grandi agonisti del panorama sportivo italiano, Claudio Giaconi e Andrea Bianchini, ci regalano una sessione di pesca imperdibile.
Due le tecniche protagoniste: il feeder in mare e il surfcasting dalla scogliera artificiale e dalla spiaggia che regalano tante belle catture di orate e cefali.
Un episodio speciale di “Feeder in Tour” ricco di prodotti da scoprire e consigli su pasture e montature.
Il primo a realizzare la cattura di una bella orata è Andrea Bianchini, infatti, come Giuseppe Trani ci fa notare, con la tecnica del surfcasting si entra prima in pesca rispetto al feeder che richiede un tempo di attesa maggiore.
Per il surf, l’esperto Tubertini ha scelto di pescare con la nuova Spettralia, una canna top di gamma. Per la giornata la vetta montata è quella più sensibile, ma allo stesso tempo abbastanza potente da consentire di raggiungere facilmente la distanza desiderata. Abbinato alla canna il Viral 6000 e il nuovo filo t-surf della Tubertini, un filo tenace, per il sicuro recupero delle orate.
Mentre alle canne da surf abboccano orate, i due esperti del feedeer preparano le loro pasture e cercano di guadinare i primi cefali che si avvicinano con timide abboccate.
Giaconi mostra agli spettatori Tubertini una pastura che utilizza spesso con molto successo, un mix al 50% delle note pasture Tubertini Cefalo – Occhiate e Suspend mare, che dopo aver bagnato andrà ad arricchire con del pellet halibut da 3 millimetri. Il suo consiglio è quello di versare il pellet asciutto in modo che assorba piano piano l’acqua del mix e resti più tempo sul fondo rilasciando gradualmente le particelle oleose che tratterranno più a lungo i pesci nella zona di pesca.
Sempre per la sezione feeder, Giuseppe Trani mostra i tre assetti che sta utilizzando per la sessione. Il primo è costituito da una Galaxy Feeder da 14 piedi ad azione media, una canna concepita per il raggiungimento delle lunghe distanze, la quale è stata montata con la classica montatura running rig e un cage feeder rocket, un pasturatore pensato per lanci lunghi, grazie alla presenza del piombo in testa, un finale di circa un metro, amo numero 8 della serie 229 con innescato un coreano.
Per la seconda impostazione di pesca, una Concept Feeder Tb da 13 piedi ad azione media, sulla quale è stato montato un method feeder in-line con finale corto di circa 10 cm a 2 ami, uno scorrevole che sarà bloccato nella pastura stessa, mentre l’amo innescato sarà posizionato al di sopra della pastura.
Il terzo assetto è stato realizzato su un grezzo, una canna senza serigrafia, che gli esperti Tubertini stanno testando prima di personalizzare e lanciare sul mercato. Sarà una canna ad hoc per il feeder in mare, declinata in tre lunghezza e azioni diverse e molto probabilmente avrà il nome di Concept to Sea. Sul prototipo una montatura running rig con un pasturatore block-end da lunghe distanze, caricato con bigattini e pastura, un terminale di circa un metro e mezzo dello 0.14 del Next Fluorine e un amo numero 16 della serie 229 sul quale saranno innescati due o tre bigattini.
Dal porto l’azione di pesca si sposta in spiaggia per una sessione di pesca notturna. Per quando riguarda il surfcasting l’azione che si tenterà sarà duplice : con un’esca flottata si praticherà una pesca a galla mentre con l’amo di fondo si andranno ad insidiare grufolatori come sarghi ed orate.
Per la tecnica del feeder, Giuseppe Trani pescherà con una montatura appositamente realizzata per floating feeder. Mostra come realizzarla inserendo una girella con moschettone scorrevole, uno stopper e a chiudere una girella con sgancio rapido. Il tutto sarà collegato alla lenza madre tramite lo sgancio rapido.
Si conclude nell’oscurità rischiarata dalle lampade frontali una bellissima giornata di pesca a surfcasting e feeder in mare in compagnia del Team Tubertini, che ci ha regalato tante emozioni.
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