Esche per Trota. Tutte le Esche più utilizzate per il Trota Lago

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La tecnica della basa le sue fondamenta sull'esca in rotazione per stimolare l'istinto predatorio dei pesci di immissione, un senso ben saldo in questi stock ittici, soprattutto appena vengono immessi.

La scelta dell’esca, ma soprattutto dell’innesco, è un fattore fondamentale, da cui dipende senza ombra di dubbio il buon esito della nostra “passata” in termini di catture. Le trote iridee si comportano in maniera diversa e disomogenea, preferendo in alcune giornate un’esca chiara e dalle dimensioni contenute e in altre esche più voluminose e dai colori sgargianti.

Le tipologie di esche possono essere suddivise in due tipi: naturali e artificiali. Al primo gruppo appartengono camole in genere e vermi, mentre nel secondo gruppo sono comprese le esche siliconiche e la pasta.

La Camola

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Il nome scientifico delle è Galleria mellonella, presenta una colorazione gialla del corpo mentre la testa è di colore marrone e dimensioni generalmente pari a 2 cm.

La fase del ciclo vitale utile al pescatore è quella larvale, dal momento che con il trascorrere del tempo e a temperatura ambiente si trasforma in un insetto grigiastro simile ad una farfalla.

Negli ultimi anni, soprattutto sulla spinta proveniente dal settore agonistico, le camole sono state commercializzate anche in altri colori oltre a quello tipicamente “naturale”; i più comuni sono il rosso e il verde.

Anche per quanto concerne le dimensioni delle larve, si dispone oggi di un’ampia scelta con esche che presentano lunghezze variabili dai 2 ai 4 cm: soprattutto nel settore agonistico, in funzione della taglia delle trote e del tipo di pesca, tale possibilità di scelta è gradita agli agonisti.

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Il Lombrico

La seconda esca, dopo la camola del miele, che trova largo impiego nella pesca alla trota in lago è il verme di terra, venduto generalmente in scatole contenenti 15 unità; anche per questo tipo di esca sono disponibili in commercio diversi formati, che si differenziano per le dimensioni delle esche stesse.

Nel settore trota lago è consuetudine utilizzare vermi di piccole e medie dimensioni.

Il Caimano

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Con il termine “Caimano” ci si riferisce ad un coleottero scientificamente denominato “Zophobas morio” e facente parte della più grande famiglia dei tenebrionidi. Prima di trasformarsi in insetto perfetto, il caimano è una larva e può essere paragonata alla camola della farina per la consistenza coriacea della sua pelle.

Morfologicamente ha una sezione tondeggiante suddivisa in diversi segmenti anulari, con una lunghezza di circa 4 cm ed un diametro di circa 3-5 mm.

Il corpo è di colore giallo ocra, mentre il capo assume una colorazione più scura; ciascun segmento anulare è evidenziato da una striscia di colore marrone chiaro.

Uovo di Salmone

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Altra tipologia di esca che attira le trote e viene utilizzata esclusivamente nella pesca con il galleggiante, per la sua estrema delicatezza e poca resistenza al recupero, sono le uova di salmone.

Tale esca, confezionata in vasetti contenenti le uova di salmone in una soluzione oleosa di conservazione, è formata da uova di forma sferica e di dimensioni variabili tra 0,5 e 1 cm di diametro, in diverse colorazioni.

Artificiali Trota

Entrando invece nello specifico delle esche artificiali trota, troviamo le siliconiche, molto utilizzate nella pesca nei laghetti sportivi e vietate nelle competizioni, che hanno avuto un grande sviluppo negli ultimi anni; ora ne esistono in commercio di svariate forme, dimensioni e colori.

Il pregio di queste esche, utilizzate quasi esclusivamente nella pesca a lunga distanza e in profondità, sta proprio nella resistenza al lancio e ai recuperi, mantenendo un’azione adescante e rotativa per molte passate.

I modelli più utilizzati sono chiamati “falcetti”, formati da un corpo quasi cilindrico che termina con una coda arcuata (che assomiglia molto ad un falcetto, appunto); in acqua, recuperando anche a basse velocità, la rotazione dell’esca risulta costante.

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I “bruchi”, chiamati così per la loro somiglianza a questa larva, sono esche siliconiche di medie dimensioni e realizzate a forma di bruco; innescate correttamente, assumono durante il recupero delle velocità di rotazione molto elevate che le rendono particolarmente efficaci anche su trote poco aggressive.

Gli “spaghetti”, come dice il nome stesso, sono dei filamenti di plastica lunghi circa 8-10 cm; vengono innescati singolarmente o abbinati ad esche naturali come le camole del miele, tagliandoli e ricavando dei pezzi lunghi da 2 a 4 cm, che vengono infilati sull’amo.

L’accoppiamento con la camola del miele, posizionata “in coda” e sulla curva dell’amo è molto utilizzato su trote apatiche e con poca voglia di mangiare per evitare che dopo il primo attacco, la trota rifiuti la nostra esca.

Pasta Per Trote

La un'esca venduta in piccoli barattoli, di buona consistenza, che viene innescata sull’amo modellandola. Anche in questo caso, ne sono in commercio di diverse tipologie e colori, tra cui alcuni fluorescenti e anche contenenti scaglie metallizzate o brillantini.

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A differenza delle esche siliconiche, possiede un comportamento galleggiante e tende a sciogliersi in acqua rilasciando un aroma che risulta molto adescante; anche in questo caso, continue evoluzioni nella produzione hanno permesso di ottenere prodotti di elevata qualità e resistenza sull’amo.

Per facilitare l’innesco esistono in commercio anche delle piccole molle metalliche, di forma e grandezza simili a dei chicchi di riso, da calzare sull’amo su cui poi avvolgere la pasta. La molla si comporta come una anima, aiutando la pasta a restare sull’amo. Utilizzare un’esca appropriata però non equivale automaticamente a realizzare catture.

L’esca infatti va innescata sull’amo in modo che la stessa sia adescante e che “giri” sul proprio asse durante l’azione di recupero. Per tale motivo, se ci pensate bene, occorre che l’esca si posizioni in maniera da descrivere una forma a “L”; è inoltre fondamentale, per la stessa rotazione, che l’innesco venga effettuato in asse all’esca (pungendola cioè in corrispondenza di una immaginaria linea mediana longitudinale).

Un innesco a “L” non in asse (ovvero con il filo che fuoriesce dall’esca in posizione non in asse) non potrà mai girare sul proprio asse perché finirà con lo scivolare sull’amo durante il recupero.

Prima di lanciare, per verificare di aver innescato correttamente, di solito si poggia l’esca in acqua a poca distanza da riva trainandola con la canna, così da valutare l'effettiva rotazione.

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