L'approccio iniziale di ogni uscita di , deve considerare, tra le tante cose, le caratteristiche dell'ambiente in cui si andrà a cercare questo predatore. Infatti a seconda dello spot che andremo ad affrontare, cambierà, e di molto, la metodologia di pesca.
In Italia il luccio ha una enorme diffusione, in quasi ogni tipo di ambiente, anche se negli ultimi anni i suoi numeri stanno calando a causa di una pesca di professione indiscriminata e del bracconaggio. Nonostante tutto, questo pesce è ancora abbastanza facile da incontrare nei nostri laghi e nei fiumi.
Classifichiamo le acque da luccio: laghi vulcanici, laghi carsici, laghi di montagna (a sbarramento naturale), laghi artificiali, fiumi.
I laghi vulcanici sono quelli formati nei crateri di vulcani spenti, hanno una forma circolare abbastanza regolare e di solito sono molto profondi.
La grande massa d'acqua che contengono e le grandi distanze da una sponda all'altra, creano non poche difficoltà quando si pesca da riva. In questi laghi i lucci vivono spesso come pesci pelagici e si allontanano moltissimo (anche di km) dalle coste, raggiungendo dimensioni enormi, soprattutto quando nel lago c'è grossa presenza di pesce “foraggio”.
E' quasi sempre la combinazione di grossi spazi con grandi quantità di pesce “foraggio” di media taglia (coregoni, persici, ecc.) che crea l'ambiente ideale per far crescere i nostri esocidi fino a diventare dei “Big Pike”.
I vulcanici sono laghi che per essere battuti in maniera efficace necessitano quindi di un'imbarcazione, in quanto le zone più produttive sono la “corona” e il “drop”, un anello batimetrico e uno scalino, che delimitano le acque più basse ricche di vegetazione, da quelle più profonde che ne sono prive.
Questo spot si può trovare, a seconda dei casi, a poche decine di metri dalla riva, o a diverse centinaia. Solitamente all'interno della corona troviamo lucci di piccole e medie dimensioni, mentre sul bordo esterno e sul drop abbiamo buone possibilità di incontrare i lucci più grossi.
Un altro spot da non sottovalutare è l'open water, gli spazi aperti. In acque aperte solitamente i lucci stazionano sul termoclino. Per battere al meglio questo misterioso “spot” ci è indispensabile l'aiuto di un buon ecoscandaglio, che ci aiuterà ad individuare sia i lucci che il termoclino.
Pescando dalla barca si può optare per la pesca a traina, o per lo spinning quando siamo sicuri di stare sul pesce, e quando questo si trova a profondità non troppo elevate.
La pesca da riva in laghi del genere è molto problematica e limitata a quei pochi punti (sponde ripide) dove la geografia del lago ci permette di arrivare con un lancio a una buona profondità, scavalcando l'erbaio che sicuramente occuperà i primi metri di sponda.
Laghi carsici: sono bacini di piccole dimensioni che si formano in una dolina, solitamente dipendono dall'acqua piovana e da piccole sorgenti. Non raggiungono grandi profondità e il loro livello varia in base al clima (caldo/evaporazione, freddo/ghiaccio) e soprattutto alle precipitazioni meteoriche.
Sono spesso circondati da canneti e fitti erbai che, se da un lato formano degli eccellenti ambienti di caccia per il luccio, dall'altro possono creare grosse difficoltà all'azione di pesca, soprattutto da riva.
In questi luoghi è possibile trovare i lucci, di ogni taglia, in ogni parte del lago. Anche qui la pesca da natante offre grandi vantaggi: si pesca all'esterno degli erbai e si possono evitare le zone con acqua bassissima prossime alla riva.
Pescando dal piede invece risultano molto utili dei waders e un'attrezzatura che sia in grado di sparare le nostre esche almeno a una cinquantina di metri di distanza.
Laghi di montagna, a sbarramento naturale e laghi artificiali: raggruppo in questa categoria molto varia, la maggior parte dei laghi presenti sul territorio.
Questi bacini presentano caratteristiche morfologiche simili, anche se per dimensioni possono essere molto diversi.
La differenza principale rispetto ai laghi vulcanici (a parte l'origine della formazione) è la forma irregolare, che spesso è caratterizzata dalla presenza di grosse insenature.
Con l'eccezione dei piccoli laghi di montagna, parliamo di bacini di grosse dimensioni e dalle grosse profondità, che molto spesso ospitano pesci enormi.
Anche in questi laghi sono spesso presenti corone che delimitano grossi erbai e drop, ma per via della forma irregolare e delle sponde frastagliate, di solito le corone di erbai e i drop sono in posizioni non facilmente intuibili come lo sono invece nei laghi vulcanici.
Soprattutto nei laghi artificiali, possiamo trovare strutture, rocce, secche, alberi e a volte interi paesi sommersi, che formano spot e cover in posizioni inaspettate.
Questi laghi sono ben fruibili sia da riva che dalla barca, tenendo presente che pescando da riva si dovrà cercare di fare distanza (long-cast), a meno che non si peschi in cover molto vicine e visibili, che possono essere dei tronchi d'albero affioranti o sommersi, rocce emergenti e strutture prossime alla sponda.
Pescando dalla barca le possibilità di cattura aumentano molto: possiamo seguire erbai e drop a una determinata profondità per tutta la loro lunghezza, o spostarci a grandi profondità alla ricerca di “palle di foraggio” nei pressi delle quali, probabilmente, stazionano grossi lucci in caccia.
Anche in questi laghi, come nei vulcanici, i “Big Pike” possono diventare pelagici e spostarsi a grossa distanza dalle sponde.
Un altro fattore da tener presente è la grande variabilità di livello dei laghi artificiali rispetto a quelli naturali. Essendo bacini prevalentemente gestiti dall'ENEL il livello può variare di molto a seconda delle esigenze idroelettriche, provocando cambiamenti importanti nella geografia del lago e nel comportamento dei predatori.
I Fiumi: Uno degli ambienti più interessanti e difficili per insidiare i lucci è il fiume.
Parliamo di fiumi di media e grossa portata, perché sono quelli che solitamente ospitano gli esemplari più grossi. Ultimamente la popolazione di lucci nei fiumi è diminuita drasticamente.
Di sicuro il nostro caro esocide risente molto dell'inquinamento e della competizione di grossi alloctoni che tendono ad occupare posizione di vertice nella catena alimentare, senza considerare ovviamente la grossa piaga del bracconaggio.
Non essendo un ottimo nuotatore, soprattutto per quanto concerne la resistenza, è più facile trovarlo nelle parti del fiume con corrente lenta o nulla, come le anse e le buche profonde, o a riparo di ostacoli che formano dei rigiri di corrente, come piloni di ponti, grossi tronchi o altre strutture.
Anche qui sarà possibile insidiare i lucci sia da riva che dalla barca, tenendo presente tutte le problematiche della navigazione in un ambiente ristretto e potenzialmente pieno di ostacoli.
Per la pesca da riva possono far comodo dei waders e un'attrezzatura da casting pesante, in grado di poter forzare il luccio quando si pesca vicino a correntoni o strutture sommerse, dove potrebbe andare ad ingrovigliarsi.