Appuntamento al tramonto con Saverio Rosa e Marco D’Ercole del Team Trabucco per una battuta di traina notturna al calamaro lunga la costa toscana.
Una sessione “doppio marchio” che vede protagonisti prodotti di casa Trabucco, come il mulinello Neptune, la canna Tsumani e il nylon T-Force Soft Max accanto alle vere star della serata, gli artificiali Rapture Egi Hunter.
Lo spot ideale viene individuato a poche centinaia di metri dalla costa proprio perché in questo particolare periodo dell’anno i calamari si avvicinano al sottoriva per la riproduzione.
Azionato il motorino ausiliario che consente di ottenere una velocità di traina ottimale, Saverio impugna la canna Tsunami che con il suo ampio range di grammatura (12-30 libbre) è la canna ideale per questo tipo di pesca, poiché la sua azione morbida permette di assecondare la fuga dei calamari ed di evitare, in questo modo, di danneggiare i loro fragili tentacoli.
L’attenzione si sposta subito alla preparazione della lenza per questo tipo di traina: in sequenza vengono montati quattro Egi Hunter di colori diversi. L’importanza di avere un vasto assortimento di questi artificiali, disponibili in sei colorazioni, consente di analizzare in pesca il loro modo di lavorare e di capire quali sono i colori che attraggono maggiormente i calamari in spot, in modo da poter facilmente modificare la propria lenza.
Gli Egi Hunter sono proposti in due differenti modelli: lo Shallow con una paletta più corta e meno affondante ed il Deep Runner con corpo più affusolato, paletta maggiorata e coefficiente di affondamento più elevato.
Saverio si sofferma a spiegare nel dettaglio la costruzione delle lenza e la disposizione degli artificiali. Su un trave realizzato con nylon di alta qualità Soft Max del 60 vengono alloggiate quattro girelle che consento di scaricare le torsioni e di legare al sistema pescante quattro braccioli da due metri realizzati con lo stesso filo ma del 45.
Ai braccioli vengono montati gli artificiali Egi Hunter, al braccio lo terminale, quello più vicino al fondo sarà montato il più affondante Deep Runner, in modo che questo affondando dia alla lenza l’inclinazione necessaria affinché gli altri tre braccioli possano lavorare ben distanti dal trave. A questi tre braccioli saranno connessi altri tre artificiali, questa volta del modello Shallow.
Un sistema pescante infallibile ma complesso da realizzare a bordo e soprattutto da gestire delicatamente durante le varie fasi di pesca per evitare che grovigli ne vadano a compromettere l’efficienza rendendo tutta la lenza inutilizzabile.
Il sole è sparito totalmente dietro l’orizzonte ed i calamari del Tirreno sembrano apprezzare la struttura olografica e l’effetto sonoro dato dalle palline interne presenti nel corpo degli attrattivi artificiali Rapture.
Le catture effettuate sono soddisfacenti ed il team decide di rientrare in porto, salutando con una “spiegazione ittica” sulla distinzione tra calamari e totani e sul come riconoscere queste due tipologie diverse di cefalopodi semplicemente guardando la conformazione anatomiche delle pinne che si posizionano alla fine del mantello.
Con tanti nuovi consigli tecnici, molti prodotti mostrati e testati sul campo, un altro appassionante episodio di pesca in mare con il Team Trabucco si conclude in attesa del prossimo appuntamento.