Una giornata di pesca sulla rive del Bisenzio in compagnia del Team Colmic e del Campione italiano di pesca in fiume Gilberto Amadori per mettere alla prova due nuove Bolognesi di casa Colmic con Cavedani e Barbi.
Le Fiume Superior, due nuovissime canne bolognesi top di gamme che fanno della leggerezza e dell’estrema bilanciatura il loro marchio di fabbrica.
Realizzate in due azioni: light e medium, sono canne destinate all’utilizzo di diametri super sottili, perfette non solo per la pesca in fiume, ma anche per insidiare spigole in mare.
I materiali innovativi utilizzati hanno consentito la realizzazione di un attrezzo incredibilmente affidabile, rigido lungo tutto il fusto la con una vetta e un porta-cima incredibilmente sensibili e dotati di una stupenda azione parabolica per accompagnare l’azione di pesca durante le fasi di combattimento.
La sessione si svolge piacevolmente nella tranquillità della florida vegetazione delle sponde del Bisenzio, in uno spot pieno di pesci meravigliosi.
Montature leggere per canne concepite proprio per questo tipo di approccio al fiume: in bobina il rinomato All Round Colmic dell’11.5 mm ed un finale realizzato con del Teck Stream 6.4 mm, un nylon di grandissima qualità caratterizzato da una morbidezza ed una leggerezza oltre la norma e una grande impermeabilità assicurata dal trattamento superficiale al fluoro.
Ampia l’opzione di galleggianti anche se la scelta dei protagonisti ricade sul Lamone e sul Bisenzio, entrambe a filo passante e antenna vuota realizzata in fibra di vetro, specifici per la pesca in fiume quando le prede da insidiare sono forti barbi e cavedani.
Una sessione resa difficile dall’estrema limpidità dell’acqua e dall’esperienza dei pesci del posto molto sospettosi perché abituati ad essere allamati e poi rilasciati in acqua, per questo molto importante si rivela la cura nella realizzazione dell’innesco e nella sua modalità di presentazione.
Agli infallibili ami WB400 viene innescato, appena appuntato per la pelle, un bigattino, avendo cura a far in modo che venga innescato trasversalmente, questa accortezza garantisce, infatti, che il bigattino affondi nell’acqua con la stessa velocità di quelli lanciati per pasturare, non suscitando sospetti nelle prede.
Importante è anche l’animazione, caratterizzata da frequenti richiami del galleggiante che generano il tipico “saltello”, che suscita la curiosità dei cavedani che stazionano sul fondo invitandoli a salire a mezz’acqua.
Le catture di bellissimi esemplari, anche di un chilo e mezzo, non mancano, ma sono soprattutto le Fiume Superior a stupire e a confermare ampiamente le attese: delle canne tutte da scoprire, ideali per la pesca a mezz’acqua con finali leggeri in spot caratterizzati da una leggera corrente.