“Il fascino della pesca è che è la ricerca di ciò che è sfuggente, ma raggiungibile”, è questa la definizione di John Buchan per quella che è l’attività che impegna, per hobby e a livello agonistico, milioni di persone nel mondo. Ed è proprio questa definizione che potremmo dare alla sessione di pesca odierna: l’attesa della preda che sembra sfuggire al protagonista del video, ma che non è così irraggiungibile come lui stesso pensava.
Lo spot scelto dall’esperto del marchio Trabucco è quello di Porto Nazario Sauro, a Livorno, e più precisamente una scogliera particolarmente esposta alla intemperie e al freddo, che rendono la giornata più difficile del previsto.
Nonostante i presupposti, in quanto lui stesso decide di avventurarsi in una giornata di pesca con la bolognese in questo particolare punto dietro suggerimento di altri pescatori che hanno precedentemente avvistato interessanti banchi di spigole proprio in questa zona, qualcosa sembra non andare per il verso giusto, perché la spigola a cui lui stesso mira sembra essere poco interessata all’esca proposta.
Il nostro esperto, infatti, propone un innesco decisamente catturante, ovvero un gambero dalle dimensioni notevoli. Ci spiega minuziosamente quanto sia importante rapportare le dimensioni dell’esca usata a quelle dell’amo, soprattutto perché la spigola, ghiotta di gamberi, divorerà voracemente l’innesco in un sol boccone.
Il freddo comincia a farsi sentire dopo ore di attesa sugli scogli e le spigole, nonostante il protagonista cambi innesco tre volte, sembrano non volersi avvicinare. Mai come in questo momento la citazione iniziale acquista un senso ben preciso: la pesca è ricerca, e probabilmente solo la caparbietà e la costanza ripagheranno chi non vuole arrendersi troppo in fretta.
L’attesa dell’arrivo della spigola spinge il protagonista a spiegarci dettagliatamente che tipo di attrezzatura ha scelto per questa giornata, partendo dal sistema pescante, adatto all’innesco del gambero. Si tratta di un piombatura raccolta, quattro più tre piombini spaccati e torpille. Questo assetto di pesca impedisce al gambero stesso di muoversi troppo liberamente e di andarsi a rintanare sul fondo, incagliando la lenza.
Il galleggiante a goccia, predisposto per l’uso di starlight è un’altra valida componente di questa giornata, in quanto consente di avere maggiore visibilità anche con un mare un po’ più mosso. In questo caso il galleggiante è tenuto ben lontano del limite massimo di affondabilità grazie proprio alla piombatura utilizzata, che spinge lo stesso ad un massimo del 50-60% di affondabilità.
Lo spot di pesca odierno, la scogliera, obbliga l’utilizzo di terminali estremamente resistenti all’abrasione e allo sfregamento. In questo il filo T-Force Sealion è decisamente imbattibile, soprattutto se utilizzato in diametri di un certo tipo, come lo 0.16.
Il manico di guadino, lo Scogliera, e la canna da pesca Frangente X Bolo completano l’attrezzatura presentata dal protagonista di questo video. Due prodotti indispensabili per questo spot e per il tipo di prede da adescare oggi, soprattutto per un’alta resistenza alla salsedine.
Il diametro scelto per i terminali sembra essere stato di buon auspicio perché dopo una lunga attesa qualcosa sembra attaccare l’innesco. Una grande preda trascina via metri e metri di filo allontanandosi sempre di più e facendo dubitare il protagonista stesso di riuscire a portarla al guadino.
Una lunga battaglia lo attende, battaglia che inizialmente sembra essere persa, ma che dopo vari tentativi porta il pesce ad avvicinarsi sempre di più fino a rivelarsi in superficie: una grande spigola, definita dell’esperto come il pesce della vita, fa la sua comparsa tra gli scogli. Con non poca fatica e correndo il rischio di scivolare, può essere trionfalmente sollevata e mostrata.
Una degna conclusione di una giornata particolarmente difficile ma che ha ripagato senza ombra di dubbio l’esperto del marchio Trabucco e la scelta dell’attrezzatura.