Parlare di pesca con la teleregolabile in mare è un enorme piacere. Nella bibliografia del web ho trovato pochi interventi in tal senso, essendo quasi l'unico giornalista a parlarne negli ultimi anni. I miei trascorsi agonistici in tempo giovanile hanno dontato quell'esperienza tale per approcciarmi alla teleregolabile, al punto da usarla in mare come un vero e proprio oggetto a se' stante.
La passione per le teleregolabili nasce nel 2003, dopo la lettura di un pezzo su Pescare Mare che vedeva Mungai e Valvassura alla presa con lunghe telescopiche da trota-torrente, impegnati sui campi gara di tutta Italia. La curiosità mi prende d'assalto e decido di acquistare un modello per sperimentarlo durante uno dei tanti sfidini tra amici, prima che nascesse Pescanet, portale che mi rappresenta pienamente. La tecnica si è evoluta, giorno dopo giorno, ho apportato diverse modifiche allo stile originario della pesca a fondo crescendo nei contenuti ed affinando gli attrezzi.
Perchè la teleregolabile?
Il vantaggio di una teleregolabile sta proprio nella possibilità di pescare in modo perpendicolare al fondale, tra le buche, come se ci recassimo personalmente nella tana il boccone prelibato per ghiozzi, tordi, bavose, scorfani, saraghetti. Funziona proprio così perchè con la lunga telescopica faremo un saliscendi dell'esca nei punti in cui vi è più concentrazione di pesci di scoglio.
Le lunghezze applicabili in mare vanno dai canonici 7 metri fino agli 11,50 metri. Tuttavia credo che il meglio lo riscontriamo con le 8,50 metri e le 10, attrezzi piuttosto complessi che richiedono padronanza e capacità di mani esperte, tipicamente da agonisti oppure pescatori di notevole profilo.
Cimette intercambiabili: si o no?
Se ne discute tanto tra i pescatori e un'idea concreta me la son fatta. Non mi sento di proporre ai lettori una modifica della canna che poi, col tempo, potrebbe portare a danni strutturali e successive rotture.
Tra gli agonisti è nata la consapevolezza che la teleregolabile può essere adattata a svariate situazioni mediante l'apposizione di alcune cime a baionetta in fiberglass. Il vantaggio sta nella maggiore sensibilità di queste all'abboccata del pesce, specie quello di piccole dimensioni con bocca molto timida. Sebbene vi sia questo importante vantaggio, la cima "esterna" è quasi un elemento sconosciuto alla teleregolabile, che gestisce i carichi in modo autonomo.
Può succedere che una cima artigianale faccia lavorare male il sottovetta, generando piccole lacerazioni nei punti di giuntura, capaci di far esplodere il pezzo, mandando in frantumi i soldi spesi per comprare la canna. Credo quindi che il pescatore più bravo debba cimentarsi nella pesca in buca con un bel po' di pratica, impiegando quel tempo necessario per capire le mangiate dei pesci e la giusta reattività in ferrata.
Lenza ed Esche
La lenza più utilizzata è la classica, che vede il piombo all'estremità inferiore, un trave e due braccioli penzolanti legati al trave. Si tratta della soluzione più praticata perchè ci consente di sondare il fondo col piombo, tenendolo in costante tensione per avvertire le mangiate. I piombi più usati sono quelli plastificati da 10/20/30 grammi per le scogliere sabbiose, dove non c'è grande pericolo di incaglio.
Chi pesca su scogliere rocciose può utilizzare il piombo "verde", la cosiddetta ballerina, un sistema anti-incaglio plastico. Tra le esche più utilizzate troviamo il solito jolly chiamato coreano; c'è spazio per gamberi, cozze, pastella, tranci di sarda.
Azione di pesca
Posizionamoci tra gli scogli ed apriamo la teleregolabile al secondo blocco. Lanciamo la nostra lenza a mo' di pendolo e attendiamo la tensione del piombo sul fondo. Sbam... tac... toc... avvertiremo le violente tocche lungo la lenza madre. Con determinatezza e concentrazione, ferreremo quando la tocca si fa insistente.
E' difficile spiegare ciò con la tastiera perchè il desiderio di tirare è quasi istintivo e la vibrazione lungo la canna genera tante emozioni uniche. Molte delle prede saranno sotto misura e consigliamo di rilasciare il pescato dopo ogni sessione, per il rispetto del mare che vuole sempre il catch & release, nel massimo della sportività.