Originariamente pensato per produrre nodi di stop sulle lenze da carp fishing con caratteristiche in grado di evitare abrasioni alla lenza madre, il power gum è un filo elasticizzato di ottima resistenza, e che ben si presta a costruire lenze per il feeder fishing.
Il suo utilizzo, in parte “brillato” con un intreccio lungo una ventina di centimetri dove collegare il finale, funge da ammortizzatore tra la rigidità della lenza madre ed il terminale dedicato alle catture.
Si consiglia quello di colore rosso della gamma Drennan, perché ha una dote di perfetto mimetismo sul fondo del fiume.
Però, possiamo impiegare anche power gum di altri colori, soprattutto giocando sulle tonalità del fondale dove andiamo ad operare e la trasparenza più o meno accentuata dell'acqua.
Ci sono power gum di colore marrone scuro, chiaro adatti a scopi diversi, ma il fattore mimetismo non è mai da sottovalutare quando andiamo ad insidiare pesci selvatici.
Per costruire la lenza, ne basta poco più di mezzo metro, di cui circa quaranta intrecciati per produrre la “brillatura”, e la parte restante su cui far scorrere il feeder, grazie ad una girella con moschettone cui applicarlo, ed alcune perline poste a suo contenimento fra i nodi di chiusura.
Importante è scegliere due perline che, proprio per adeguarsi a questa funzione, abbiano un foro più piccolo della grandezza dei nodi prodotti, mentre la terza, di maggior dimensione fungerà d'appoggio al feeder nel momento di caricamento del lancio.
E' opportuno che i nodi “ad otto” di chiusura della lenza in Power Gum siano sempre serrati con una certa intensità, tale da garantirne il perfetto bloccaggio.
Quando impiegare il power gum
Per sgomberare il campo da ogni ragionevole dubbio diciamo subito che il power gum (che da qui in poi chiameremo PG per brevità) non è la panacea della pesca, in particolare quando lo stesso viene usato nel confezionamento di una montatura da ledgering.
Ci sono situazioni dove un normale pater noster, un multiloop o altre montature che prevedono l’uso del solo nylon in bobina, assolvono perfettamente i compiti che il pescatore si prefissa.
Il PG diventa utile (se non indispensabile) in situazioni ben definite, in spot con caratteristiche morfologiche particolari e verso pesci di un certo tipo.
Generalizzando, si può dire che la corrente, in tutte le sue sfumature, diventa il campo di applicazione ideale specie quando la profondità è rilevante e/o quando la taglia dei pesci può diventare importante e noi si è costretti a scendere di terminale per avere qualche possibilità di successo.
I PRO costituiti dall’uso di un basso lenza in PG sono dati dalla massimizzazione dell’effetto antitangle, da una discreta capacità di ammortizzare le ultime fughe del pesce, specie nelle fasi finali del combattimento, e di una generale ottima adattabilità nonché velocità e praticità d’uso.
I CONTRO sono costituiti proprio dall’estremizzazione dei concetti di cui sopra, vale a dire scarsa ammortizzazione quando abbinato a terminali troppo sottili ed eccessiva rigidità del basso lenza, senza contare che se abbiamo bisogno di “mimetizzare” il basso lenza il PG deve essere scelto con le giuste accortezze.
Una montatura in PG deve essere usata con piena consapevolezza delle caratteristiche dello spot, dei pesci e non ultimo dell’attrezzatura che stiamo usando, dal nylon caricato sul mulinello alla canna, intesa come lunghezza e casting weight.
Esasperando il tutto, risulta chiaro anche ai meno esperti di come montare un PG da 14 lb su di una canna da 11’ con tip da 1 oz, insidiando piccoli pesci in acqua ferma, sia esercizio inutile, se non deleterio, ai fini della pescata.
Detto questo vediamo alcune delle lenze più impiegate per affrontare acque profonde con una corrente da media a sostenuta, dove si usano feeders da 40 a 90 g.
Vediamo quindi qualche montatura base indicando per ciascun tipo il libbraggio del PG usato per il confezionamento e le caratteristiche principali.
DISEGNO A) PG da 12 lb, doppia brillatura per assetti HARD + ferretto, il gommino in silicone sul ferretto si solleva leggermente per permettere di agganciare il finale poi si riporta in posizione a protezione del gancio alto, adatta per terminali dallo 0,14 allo 0,20, la doppia brillatura tiene in assetto rigido feeder fino a 70 g.
DISEGNO B) Power gum da 10 lb con girella tripla per scaricare al meglio le torsioni nella pesca in forti correnti o a lunga distanza, a monte del primo tratto brillato un ampio loop permette al feeder di muoversi liberamente risultando semi-bloccato dalla seconda brillatura prima del tratto singolo, in questo caso terminali dallo 0,12 allo 0,18 e feeder fino a 50/60 g.
DISEGNO C) Power gum da 8 lb, la doppia perlina di diametro diverso permette al pasturatore di stare ben disassato, una volta steso, rispetto al PG; ideale per finali dallo 0,10 allo 0,16 e feeder fino a 30/40 g.
Lo stopper sul tratto singolo di PG permette di variare il tratto di scorrimento del moschetto del feeder. Montatura per pesca di ricerca nel sottosponda o appena fuori dal gradino dove il pesce tende a sostare in caso di forte turbolenze o acque torbide.
In linea generale la parte non brillata deve essere più lunga di quella brillata, più è lunga la parte non brillata e più è accentuato l’effetto ammortizzante.
Per un corretto funzionamento antitangle la brillatura, a feeder steso, deve sporgere 8/10 cm dal fondo del feeder stesso.
Non usare termorestringenti sui tubicini (il calore uccide il power gum), ma un goccio di colla cianoacrilica. Il nodo di chiusura della brillatura è un “8” mentre quello per legare la girella alta è un improved clinch.
Sono molti gli scettici che dicono: “I pesci li prendo lo stesso anche senza power gum”. Giusto, ma il power gum non serve per aumentare il numero di pesci presi, ma per diminuire il numero di quelli persi...