Il termine “Dip” , molto conosciuto nel mondo del carpfishing, rappresenta un liquido all’interno del quale immergere le boilies e le esche da innesco per aumentarne il potere attrattivo ed aromatico in primis.
Vediamo come questa sostanza possa tornare utile anche nella pesca al colpo.
Con il passare del tempo e con la divulgazione a macchia d’olio che il carpfishing ha subìto, diventa sempre più frequente l’utilizzo di sostanze nate per questo genere di pesca nella fabbricazione di pasture per la pesca al colpo e per rendere le esche più attiranti.
Uno degli esempi più eclatanti è rappresentato dalla farina e dagli estratti liquidi di halibut, alimento utile ed efficace per selezionare la taglia delle carpe più grosse allontanando le prede più piccole che, solitamente, non apprezzano i cibi troppo pungenti.
Nonostante tutto, proprio il frequente impiego dell’halibut da parte di molti carpisti, così come l’assuefazione dei pesci di molte acque a tale fonte alimentare, ha spinto numerosi pescatori al colpo ad aggiungerla nelle proprie pasture.
In molti casi, è stato possibile annoverare risultati incoraggianti, tanto che in alcuni campi gara è diventato uso comune aggiungere l’halibut agli sfarinati e non solo per insidiare le carpe, ma anche per altri generi di pesci.
Allo stesso modo, si può ricondurre il discorso ai “dip”, sostanze che stanno trovando ampio consenso nella pesca al colpo e sulle quali crediamo sia opportuno fare maggior chiarezza.
Il “Dip”: un aroma concentrato all’ennesima potenza
Innanzitutto è fondamentale capire esattamente come funziona un “dip” e, principalmente, cosa esso rappresenti.
Questa sigla, infatti, individua una sostanza liquida, decisamente densa, contraddistinta da un aroma molto concentrato e da un sapore accentuato all’estremo.
Certe caratteristiche possono essere sfruttate per ravvivare le boilies da innesco che, se opportunamente e preventivamente immerse in questo gel, ne assorbono una certa quantità per poi rilasciarla lentamente in acqua, durante la sessione di pesca.
Con questo sistema è possibile potenziare l’aroma dell’innesco e, magari, renderlo più saporito rispetto alle altre esche utilizzate come pasturazione e presenti sul fondo dove si pesca.
In poche parole, la funzione del “dip” è quella di spingere il pesce verso l’innesco, distinguendolo da tutte le altre fonti alimentari e conferendogli maggiore attrazione rispetto a quest’ultime.
Se è vero che le boilies, essendo composte da farine, sono in grado di assorbire benissimo un liquido, è altrettanto vero che le pasture per la pesca al colpo hanno la stessa capacità.
Inoltre, anche alcune esche come il pellet ed il mais sono in grado di impregnarsi dei liquidi, senza tenere conto che i bigattini, opportunamente trattati con aromatizzanti ed insaporitori vari, possono acquisire una marcia in più.
Liposolubile o idrosolubile?
Mentre nel carpfishing è possibile impiegare con successo sia estratti liposolubili che idrosolubili, nella pesca al colpo, che da sempre è sinonimo di sessioni corte dove la pasturazione deve attirare i pesci molto velocemente, è indispensabile optare esclusivamente per i “dip” idrosolubili.
La distinzione tra i due tipi dei quali stiamo parlando è insita nel tipo di solvente associato al principio aromatico.
Per fare un po’ più di chiarezza è doveroso spiegare che un estratto concentrato è formato da due parti, la prima delle quali è chiamata principio aromatico ed è quella che dona odore e sapore al liquido e che identifica il nome del prodotto.
Ad esempio un “dip” alla fragola contiene il principio aromatico “fragola”. La seconda parte non è altro che un solvente, cioè una sostanza che non ha alcun odore e sapore, ossia non stimola nessun senso del pesce, bensì serve per veicolare il principio aromatico e farlo sciogliere o in acqua (idrosolubile ) o negli oli (liposolubile ).
Un “dip” idrosolubile, quindi, ha un solvente che lavora a contatto con l’acqua e che gli permette di diffondersi completamente in essa, essendo perfettamente percepibile da qualsiasi pesce e, soprattutto, in tempi brevi.
Insaporitore ed aromatizzante per le esche
Aggiungere una percentuale di “dip” ad una porzione delle nostre esche serve ad aumentare sia l’aroma che il sapore di tali fonti alimentari.
Molto importante è dosare bene la quantità di questo liquido che, essendo ancor più concentrato di un normale aroma, deve essere somministrato con la massima prudenza.
La scelta del gusto più idoneo, comunque, è la parte meno dogmatica dell’utilizzo, visto che le singole esigenze di ogni pescatore, così come le personalissime convinzioni, possono giocare un ruolo di primaria importanza.
Nonostante tutto, ricordando sempre che stiamo parlando di un prodotto nato per il carpfishing, sarà sempre buona regola scartare a priori i gusti troppo pungenti e a base di carne o pesce, preferendo quelli più dolci che non fanno mai male a tutti i ciprinidi, soprattutto se di piccola e media taglia che costituiscono la linfa della pesca al colpo.
Integratore per la pastura
Logicamente, come già accennato in precedenza, l’utilizzo del “dip” si sposa benissimo anche con la pastura, alla quale può donare un odore più adescante, oltre a conferirle maggiore potere attirante.
Anche questa volta, come abbiamo spiegato per le esche, è importantissimo non esagerare con le dosi, preferendo sempre un goccio in meno che uno in più della dose perfetta.
La differenza tra una pastura alla quale sia stato aggiunto un dip ed un’altra potenziata con un classico aroma liquido, è riassumibile in una maggiore dispersione delle molecole aromatiche, potendo sfruttare un dissolvimento dell’aroma più intenso e, soprattutto, più duraturo.
L’aiuto dell’acqua
Per ottimizzare la resa di un “dip”, vista la sua estrema concentrazione, così come il suo stato molto denso, è possibile diluirlo con l’acqua.
Allungarlo, infatti, permette di poter bagnare la pastura offrendo una dispersione dell’aroma molto più graduale e, soprattutto, omogenea.
Allo stesso modo, per aromatizzare le esche, è possibile seguire lo stesso procedimento, utilizzando l’acqua alla quale sia stato aggiunto il “dip” anche per incollare i bigattini, oppure per vaporizzarla sopra il pellet da pastura, o su di un barattolo di mais da richiamo.
In questo modo, tenendo a parte alcune esche da innesco, opportunamente immerse all’interno del dip concentrato e non diluito, si ottiene un boccone ancor più attirante e facile da essere individuato sul fondo.
Un rapido confronto riassuntivo
L’utilizzo di un “dip”, in poche parole, sostituisce quello di un classico aroma concentrato, rispetto al quale offre alcuni vantaggi di non poco conto.
Innanzitutto bisogna sottolineare la differenza tra un aroma, che fornisce esclusivamente qualità olfattive, e un dip che, invece, potenzia l’esca anche sotto l’aspetto del gusto.
In seconda analisi è facile capire che utilizzare un liquido più concentrato permette di risparmiare sulle quantità.
Allo stesso tempo, avvalersi di una sostanza che, una volta in acqua, si disperda molto meglio e più a lungo, assicura una resa più affidabile e meno influenzabile dalla variazione della temperatura.
Infine, grazie alla possibilità dell’aggiunta di acqua, si può aumentare il volume del “dip” senza che la concentrazione del principio aromatico si indebolisca, sfruttando il grandissimo vantaggio di poter aromatizzare in maniera decisamente omogenea qualsiasi pastura o esca, semplificando anche il dosaggio e mettendo quest’ultime al riparo dalla somministrazione di una quantità eccessiva di aroma.