Lo Sphyraena viridensis, Barracuda Mediterraneo detto anche “bocca gialla”, negli ultimi anni ha colonizzato buona parte del Mediterraneo favorito anche dall’innalzamento delle temperature.
Lo sfirenide in questione è una specie pelagica che può raggiungere anche i dieci chilogrammi di peso e oltre, anche se la taglia media delle catture si attesta intorno ai due/tre chili.
Dove cercarlo e in che periodo
Come dobbiamo comportarci per cercare di catturare questo splendido pelagico? Concentriamoci innanzitutto sul “dove” potremmo incontrarlo.
Sappiamo che predilige frequentare in maniera particolare le scogliere naturali con fondali importanti, anche le aree portuali sono zone di assoluto interesse nella ricerca dello Sfirenide. Sappiamo che non ama le coste tidali, cioè tutte quelle zone con una batimetrica bassa, anche se sporadiche catture ci dicono che non si può escludere il suo incontro anche lì.
Vediamo ora in quale fascia oraria avremmo più possibilità di incontrarlo, il Barracuda svolge la sua attività predatoria principalmente durante i cambi di luce, cioè all’alba e al tramonto, anche durante la notte lo si potrà catturare ma i momenti in cui si dovrà insistere e concentrare la nostra azione di pesca in modo particolare, sono appunto i cambi di luce.
Vediamo quali sono i periodi migliori per insidiare il Barracuda Mediterraneo, questo pesce potenzialmente lo si può incontrare durante tutto l’anno sia nelle aree portuali che nelle scogliere naturali, anche le spiagge con fondali rilevanti sono zone frequentate dallo sfirenide.
Quali sono i momenti particolari dove l’incontro diviene più probabile?
Nelle scogliere naturali la primavera rappresenta forse il momento topico, anche perché coincide con il periodo di riproduzione. Va fatta però una doverosa precisazione: il periodo riproduttivo di questo esemplare, varia da luogo a luogo e soprattutto è regolato dalla temperatura dell’acqua, che può variare in base alla zona.
In primavera avremmo la possibilità di incontrare sia i maschi che le grosse femmine che in questo periodo “condividono” il sottocosta, fenomeno che solitamente non avviene anche perché il Barracuda Mediterraneo è solito predare i propri simili.
Se vogliamo insidiarlo nelle scogliere naturali nel periodo estivo, dovremmo scegliere zone isolate non frequentate da bagnanti e imbarcazioni varie, che ovviamente allontanano i pesci, specialmente i grossi e sospettosi esemplari.
All’interno delle aree portuali il miglior periodo è quello invernale, perché durante questa stagione queste zone garantiscono la presenza di pesce foraggio che risulterà essere più facile da predare rispetto ad una zona come la scogliera naturale.
Nei porti predare è sicuramente più semplice, le acque sono calme e i tagli di luce sono molto frequenti, vi sono poi zone illuminate che raggruppano il pesce foraggio, le imbarcazioni e le banchine offrono poi ottimi punti per poter praticare l’attività predatoria.
Attrezzature Dedicate: canne e mulinelli
Per assurdo ogni artificiale avrebbe bisogno di una canna a lui dedicata, in grado di farlo lavorare a dovere ma ovviamente spesso ci troviamo "costretti" a scendere a compromessi perché non si può arrivare sullo spot con diverse canne e relativi mulinelli .
Vediamo allora in base allo spot quale potrebbe essere un buon compromesso, se ci troviamo ad affrontare una battuta di pesca, ad esempio in un'area portuale e siamo intenzionati ad utilizzare principalmente dei minnows, sarà azzeccata una canna intorno ai 7/8 piedi non troppo "dura" e quindi in grado di far lavorare i minnows, con una potenza di lancio compresa tra i 10/30 grammi ed una buona riserva di potenza nel manico.
Tuttavia sarà necessario cercare di comprendere quali pesci e di che taglia potenzialmente potremmo incontrare e regolarci di conseguenza. Se vogliamo impostare la nostra battuta di pesca utilizzando principalmente esche top water tipo poppers e wtd allora una canna più reattiva e rigida risulterà più indicata, io personalmente non prediligo canne troppo rigide specialmente sul Barracuda, spesso sono complici di ferrate troppo brusche con conseguente slamatura del pesce.
Per quanto riguarda i mulinelli un taglia 3000 sarà più che sufficiente in un’area portuale, invece in scogliera un 4000/5000 risulterà essere più indicato.
Nelle scogliere naturali cambia tutto, qui si hanno esigenze davvero diverse, a volte si ha la necessità di lanciare i nostri long jerk il più lontano possibile, in alcuni casi i pesci stazionano in correnti che non si trovano vicinissime, oppure in prossimità di secche altrettanto lontane, insomma spesso dobbiamo raggiungere lunghe distanze.
Io personalmente utilizzo canne da 9/10 piedi "parabolico moderate" che non sostituirei per nessun motivo (in questi contesti); davvero troppi i vantaggi che offre questa tipologia di canne, lunghi lanci, ottimi "recuperi" dei long jerk, corretta gestione del pesce in fase di combattimento.
Artificiali e recuperi
I Barracuda si possono insidiare davvero con moltissime tipologie di Lures, in base alle condizioni meteo marine ed agli spot, difatti sono stati catturati esemplari con le più svariate tipologie di artificiali, partendo dai minnows ai poppers, i wtd e i jig , fino ad arrivare alle gomme siliconiche, ma i long jerk rappresentano a mio parere l'esca per eccellenza e comunque un punto di partenza per chi vuol cominciare ad insidiare questo pesce.
Vediamo ora come recuperare i nostri artificiali, partiamo dal modo di predare di questo pesce. Il barracuda a differenza di molti altri pelagici ha la tendenza di predare sfruttando l’arte del mimetismo, che risulta parecchio efficace, complice la scarsa luminosità del momento in cui predilige cacciare, solitamente tende ad avvicinare le prede senza essere percepito o visto, poi sferra l’attacco con un veloce scatto.
Fatta questa considerazione si deduce che i nostri artificiali potranno procedere in acqua anche molto lentamente, simulando un pesce tranquillo.