L’uso del sta prendendo sempre più piede nel mondo del carpfishing, tanto che da molti anni sono nati prodotti progettati appositamente per questo tipo di pesca.
Senza entrare nel merito delle caratteristiche dei vari prodotti, per descrivere le quali non basterebbe un poema, andiamo piuttosto a vedere nel dettaglio il modo corretto per imbobinare i mulinelli in maniera con questo particolare multibre.
I motivi che hanno reso la treccia così popolare sono la totale assenza di elasticità che si traduce in massima sensibilità all' abboccata, il totale ed immediato controllo sul pesce anche a distanze di pesca davvero importanti,
Inoltre, il diametro ridotto rispetto al carico di rottura permette di inserirne molto sulle bobine dei mulinelli in modo da consentire di depositare i nostri inneschi ovunque si voglia semplicemente utilizzando la barca.
Per non parlare poi della facilità di lancio, dovuta al minor diametro.
Quindi pesca a ridosso di ostacoli, pesca fra le alghe, lunga distanza, lanci estremi e chi più ne ha più ne metta.....
Peraltro se usati in modo scorretto, tali materiali possono essere un’arma a doppio taglio, infatti se imbobinate scorrettamente possono andare ad occupare moltissimo spazio a dispetto del loro ridotto diametro e della totale assenza di elasticità o addirittura andare a scivolare sulla superficie della bobina quando sottoposte a trazione con gli esiti che potete ben immaginare.
Ecco pochi piccoli passi per un uso corretto di un materiale dai moltissimi pregi e pochissimi difetti.
L’occorrente: e mulinello da caricare, la base di una canna, una bacinella piena d’acqua, un paio di guanti da lavoro, uno straccio dal tessuto robusto, forbici e del nastro isolante.
Come imbobinare la treccia
Immergere la bobina di treccia in acqua per più tempo possibile così che l’acqua penetri fra le varie spire, una volta che questa sarà ben bagnata facciamola passare dall’anello della base della canna (che ci aiuterà ad impugnare il mulinello durante la fase di riempimento) poi eseguire un nodo scorsoio sulla bobina facendo inoltre un paio di giri morti per assicurare ulteriormente la lenza.
Fermare il tutto con un giro di nastro isolante così da evitare ogni possibile slittamento della treccia sulla bobina. Avvolgere lo straccio su sé stesso così da creare una sorta di salsicciotto che verrà poi bagnato, eseguire tre giri di treccia attorno allo straccio, piegare in due il salsicciotto e stringerlo con una mano munita di guanto di protezione per evitare abrasioni sulla pelle.
Lo stratagemma dello straccio è la chiave di questo metodo di imbobinatura poiché crea una grandissima resistenza con la treccia provvedendo a stenderla al massimo, tuttavia non la danneggia minimamente e lo sforzo risulta costante.
Di seguito proseguire con la fase di avvolgimento mantenendo la bobina immersa in acqua. Il risultato finale sarà una bobina piena di treccia alla sua massima capienza senza spazi vuoti fra spira e spira.
Una nota, se la treccia da voi usata è del tipo resinato, parte del rivestimento verrà portato via dallo straccio e rimarrà su di esso, ma non vi è alcun problema di danneggiamento, tin quanto lo stesso, dopo qualche lancio, si sarebbe staccato normalmente.