Per qualsiasi pescatore, agonista e non, è indispensabile possedere un buon parco lenze sempre pronte all’uso. Ciò permette di essere preparati ad ogni evenienza, indipendentemente dal luogo dove ci si recherà a pescare e dalle condizioni climatiche che si prospetteranno.
Una delle prime cose che molti di noi hanno assimilato iniziando a pescare è stata la differenza che esiste tra i vari luoghi di pesca e, quindi, il differente approccio che il pescatore deve avere in ogni singola situazione, tenendo conto anche che lo stesso posto può presentare cambiamenti importanti in base al periodo stagionale, al vento, al livello dell’acqua, eccetera.
Tutto ciò si riassume nella necessità di avere con sé un certo numero di lenze, già pronte, che differiscano tra loro per disposizione della piombatura, grammatura, diametro del filo e foggia del galleggiante.
E’ altrettanto vero che, spesso, la montatura ideale deve essere realizzata al momento sul posto, dopo aver osservato attentamente la situazione che si prospetta. Nonostante tutto, avere nel proprio paniere un buon numero di valide alternative può aiutarci enormemente; se non altro quando si affronta uno spot nuovo del quale non abbiamo informazioni ed esperienze pregresse e, ancor di più, nei posti già frequentati dei quali conosciamo le possibili variabili oltre che i generi di lenze che potrebbero venirci in aiuto.
L’importanza degli schemi
Prima di affrontare la preparazione è importante avere ben chiaro in testa uno schema da realizzare, per evitare di sprecare tempo inutilmente, costruendo montature senza criterio che non saranno mai utili alle nostre esigenze.
Nei mesi invernali, quando il tempo per pescare è limitato dalle condizioni meteo c'è più tempo da dedicare alla preparazione, meglio concentrarsi, quindi, sulla costruzione delle lenze e dei terminali che serviranno in tutto il corso dell’anno.
Per agire bene è imperativo avere già un’idea dei luoghi che frequenteremo più spesso, immaginando le montature che verranno maggiormente impiegate. In questo modo sarà possibile scegliere i segnalatori opportuni, le loro grammature, i diametri del nylon più adeguati e le piombature che saremo abituati ad utilizzare.
Solo dopo aver ragionato attentamente su ciò che dovremo realizzare, sarà possibile avviare la “catena di montaggio”, seguendo alcune regole che troverete nei paragrafi successivi per ottenere un certo ordine ed essere sempre sicuri di avere lenze integre e dalle caratteristiche facilmente individuabili.
4 galleggianti, 3 diametri, 2 geometrie
Una buona idea può essere quella di utilizzare quattro forme di segnalatori, abbinandoli a due piombature classiche e differenti tra loro, sposando il tutto con tre diametri diversi di monofilo.
Utilizzaremo, quindi, galleggianti a goccia allungata, goccia raccolta, il fischetto e il galleggiante a vela. Con queste quattro fogge possiamo affrontare tantissime tipologie di acque, sentendosi pronti in quasi tutte le situazioni. Se a ciò uniamo montature realizzate con tre differenti nylon, solitamente pari allo 0,18 (carpodromo o pesche violente), allo 0,14 (per quasi tutti i tipi di pesca) e allo 0,11 (per prede diffidenti e raffinate) amplifichiamo ancor più la scelta.
Per concludere, basta costruire metà delle lenze con una piombatura spallinata ad aprire verso il basso, che è sempre modificabile quando ci troviamo in azione e l’altra metà con un bulk e due o tre pallini sottostanti. Ecco, allora, che il mio parco lenze è pronto, offrendomi la possibilità di pescare in acque profonde, basse, veloci, lente o ferme; ma anche in presenza di vento, di prede impegnative oppure molto sospettose.
Per rendere queste montature perfette ad ogni circostanza, inoltre, sarà possibile variare il terminale che vi verrà congiunto al momento opportuno, tenendo presente il genere e la grandezza dell’amo che serviranno e lo spessore del finale stesso.
Una lunghezza standard
Quando si realizzano le lenze è consigliabile che queste abbiano tutte la stessa lunghezza, per poi essere accorciate a piacimento nel momento dell’utilizzo. A nostro giudizio è bene costruirle con una lunghezza di 6-6,5 metri, visto che nella maggior parte dei luoghi dove ci recheremo a pesca, sarà difficile trovare profondità maggiori. Chiaramente, questa lunghezza è sufficiente per una profondità di massimo 5 metri, tenendo conto della porzione di filo rimanente necessaria per la banniere.
E’ scontato che in base alle singole esigenze di ogni pescatore, questa lunghezza può variare senza alcun problema. Mettiamo il caso che alcuni di noi abbiano tra i propri luoghi preferiti un laghetto di appena due metri d’acqua, oppure un fiume molto profondo, è logico che la lunghezza delle lenze che prepareranno in anticipo terrà conto di queste situazioni, potendo evitare lo spreco di numerosi metri di nylon nel primo esempio o la necessità di aggiungere scomodi ed inadeguati spezzoni di filo nel secondo caso.
Gli avvolgilenza
Nella costruzione delle lenze ha un ruolo fondamentale anche l’avvolgilenza, proprio perché necessario ad ospitare ordinato il nylon e a proteggere il delicato corpo dei galleggianti. In commercio esistono prodotti di differenti lunghezze, spessori e larghezze, ma anche con forme relativamente differenti.
L’aspetto prioritario, quando si scelgono questi accessori, è sicuramente la misura degli stessi, scegliendo la lunghezza e la larghezza più idonei in base al volume dei galleggianti che saranno ospitati all’interno. Con un avvolgilenza lungo 22-25 cm e largo 4, è possibile preservare quasi tutti i segnalatori, che raramente avranno una lunghezza o una larghezza superiore alle misure appena elencate.
Un altro piccolo trucco per individuare meglio le varie tipologie di lenze nel paniere, evitando di perdere tempo prezioso, è quello di diversificarle scegliendo avvolgilenza con colori differenti, in modo che ad ogni tonalità corrisponda una montatura con caratteristiche diverse.
Segnare le specifiche
Una volta preparate le lenze bisogna fare in modo che le caratteristiche salienti siano riportate sugli avvolgilenza, in modo da riconoscere immediatamente la montatura al momento opportuno.
Soprattutto dopo alcuni mesi dalla preparazione è impossibile ricordare a memoria quale lenza sia stata realizzata con un filo piuttosto che con un altro, così come la lunghezza effettiva. Per tale motivo prendete l’abitudine di segnare tramite un pennarello sugli avvolgi lenza, meglio ancora con una targhetta adesiva rimovibile, sia il diametro del nylon utilizzato per la realizzazione che la lunghezza totale della lenza.
In questo modo, tenendo conto che la geometria della lenza, così come la grammatura del segnalatore sono visibili ad occhio, è possibile ricostruire immediatamente tutte le peculiarità di ogni montatura presente nel nostro parco.
Conservazione e trasporto delle lenze
Abbiamo già sottolineato che queste montature avranno vita lunga, potendo essere utilizzate nel corso dell’intero anno e anche oltre. Allo stesso tempo dobbiamo sapere che il nylon ha una certa delicatezza e subisce il danno sia della luce che dell’umidità e della temperatura. Per questo è importante conservare le lenze al riparo dalla luce e dal calore.
Le soluzioni migliori possono essere due: la prima è avvalersi di una scatola da scarpe, mentre la seconda è l’ausilio di una scatola di legno o anche di una cassettiera (sempre di legno). Il cartone e il legno, infatti, oltre a proteggere dalla luce, hanno il pregio di non subire forti escursioni termiche, lasciando le lenze ad un clima più o meno stabile tutto l’anno.
Per trasportarle, invece, è consigliabile acquistare una valigetta di quelle componibili con i moduli del paniere, in modo di poter variare sempre il volume della stessa in base alla quantità di lenze che occorrerà portarsi dietro, e scegliendo vani più o meno fondi in base alle misure dei galleggianti.