Una nuova giornata ricca di catture ci aspetta, questa volta in compagnia del team Trabucco e praticando la pesca a feeder in movimento, una speciale tecnica che i testimonial di questo brand ci raccontano mostrandoci l’attrezzatura e i segreti per catturare pesci di taglia.
Lo spot odierno è località Olza, sul fiume Po, in un punto in cui il fondale si abbassa notevolmente e che mette a dura prova le capacità dei nostri protagonisti, in quanto il pesce, principalmente i barbi e le breme, tendono a nascondersi nelle tane e nei tronchi presenti lungo il tratto di fiume scelto.
Il feeder in movimento, come ci spiegano i due testimonial, necessita di un’attrezzatura specifica in quanto molto spesso non vi è la possibilità di lasciare la propria auto vicino allo spot di pesca. In questo caso uno zaino per il feeder itinerante si rivela la scelta migliore per portare con sé mulinelli, fili e pasturatori senza alcuna fatica.
La scelta dei pasturatori, inoltre, è di fondamentale importanza. Infatti è necessario scegliere pasturatori che non tengono la corrente del fiume, in quanto l’esca deve essere sempre in movimento. Nel momento in cui la corrente comincia a trasportare il pasturatore, lo stesso sarà molto più adescante per i pesci. Se dovesse invece incagliarsi in uno degli ostacoli presenti lungo il tratto di fiume, è necessario liberarlo muovendo leggermente la lenza madre per farlo così ripartire.
La prima cattura della giornata non si fa attendere e uno dei due protagonisti riesce a portare a riva un barbo del Po, integro e dalla livrea perfetta. L’operazione di rilascio del pesce è di fondamentale importanza. È necessario, infatti, ossigenarlo con molta cura e rilasciarlo lentamente, come lui stesso ci dimostra.
Catturare il barbo in questione è stato possibile grazie alla canna utilizzata nella sessione di pesca odierna, ovvero la Sygnum XPS Barbel Feeder, una canna dal fusto sottile ma dalla schiena estremamente potente, disponibile in due versioni con lunghezze differenti. I tre vettini in carbonio in dotazione con questa canna permettono di variarne l’utilizzo in base alle diverse situazioni di pesca. Gli anelli sono abbastanza grandi da sostenere l’uso di fili trecciati e dispongono inoltre di un piccolo sostegno alla base che impedisce la formazione di garbugli del filo.
Il tipo di pesca praticato quest’oggi, ovvero quello del feeder in movimento, richiede un finale che i due testimonial Trabucco non esitano a spiegarci.
Il filo utilizzato è il fluorocarbon FC403 lungo circa 1.80 metri. Finali così lunghi sono necessari in quanto devono essere morbidi perché più catturanti per il pesce.
Questo tipo di assetto ripaga i protagonisti di questo video, in quanto riescono a catturare una doppietta grazie anche all’azione progressiva delle canne utilizzate oltre che alla scelta dell’amo senza ardiglione 710 XB, ideale per questa tecnica di pesca.
I barbi catturati riescono a far dimenticare ai due testimonial il freddo e le intemperie avvertiti durante la giornata, dimostrando quanto questo particolare tratto di fiume sia ricco di barbi e breme di taglia.