La è una delle tecniche più praticate nel nostro Paese, in questo articolo conosceremo meglio questo fantastico pesce d'acqua dolce.
La carpa è uno dei pesci a più larga diffusione nel nostro Paese ed è anche uno di quelli che raggiunge le dimensioni maggiori. Raggiunge mediamente circa i 50 cm, ma esemplari di oltre un metro di lunghezza ed oltre i 25 chili di peso non sono una rarità. Questi pesci enormi, di solito, sono femmine, perché i maschi rimangono di dimensioni più contenute.
Oltre a essere uno dei pesci più grandi, è anche uno di quelli più longevi: infatti, la carpa può raggiungere e, forse, superare i 30 anni d’età. Si conoscono diversi tipi di carpa, tutti discendenti dalla specie selvatica (Cyprinus carpio) attraverso incroci e selezioni avvenuti in più di mille anni di storia.
Dunque, oltre alla carpa regina o comune, distinguiamo la carpa a specchi, che presenta delle grosse scaglie che ricoprono parte del corpo, la carpa cuoio, molto simile per forma e colori alla precedente, ma che ha la pelle nuda e la carpa koi, una carpa multicolore molto ricercata nei Paesi orientali come pesce ornamentale. Le carpe presentano 4 barbigli ai lati della bocca che hanno la funzione di organi sensoriali.
Tutte le varietà di carpa vivono sia nelle acque ferme dei laghi come nelle acque a corrente lenta e temperatura media piuttosto elevata. La dieta della carpa è molto varia, infatti, si nutre di sostanze di origine animale, come vermi, crostacei e larve di insetti acquatici, ma anche d’origine vegetale, come semi, alghe e piante acquatiche superiori.
La riproduzione della carpa avviene nei mesi di maggio e giugno, quando la temperatura dell’acqua raggiunge i 20°C circa. La femmina depone un gran numero di uova che, dopo la fecondazione da parte del maschio, aderiscono a piante acquatiche o altri supporti, dalle quali nascono, dopo circa una settimana, le piccole carpe.
La carpa può ibridarsi con il carassio. In questo caso dà origine ad un pesce che presenta caratteri intermedi tra le due specie. Ad esempio, presenta due soli barbigli invece dei quattro della carpa, raramente supera i 5 Kg di peso e anche la colorazione è intermedia. L’ibrido carpa-carassio è sterile.
Dove si trova
La carpa è ampiamente diffusa sul nostro territorio e possiamo dire che, ad eccezione dei torrenti di montagna, dove la temperatura dell’acqua non ne permetterebbe lo sviluppo e la riproduzione, quasi tutte le nostre acque sono popolate da questo ciprinide.
Pur essendo così ampiamente diffusa, la carpa non è originaria né dell’Italia, né dell’Europa. Molti studiosi hanno cercato di stabilire da dove venga e, soprattutto, da quando è stata introdotta nelle nostre regioni. Si è così scoperto che la sua origine è orientale (Asia) e che la conquista dell’Europa da parte di questo pesce è iniziata nel Medio Evo, contrariamente a quanto si asseriva un tempo.
Per molto, infatti, si è pensato che fossero stati i Romani ad introdurla in Europa e in Italia in particolare, ma ora questa ipotesi sembra del tutto inattendibile. Conosciamola da vicino.....
NOME LATINO: Cyprinus carpio Linnaeus 1758 ORDINE: Cypriniformes
FAMIGLIA: Cyprinidae
MORFOLOGIA: corpo robusto, allungato nella forma comune, più tozzo e alto nella carpa a specchi con gibbosità dorsale evidente. Bocca terminale rivolta verso il basso, protrattile con quattro barbigli con funzione sensoriale. Colore bruno bronzato con ventre bianco giallastro. Taglia fino a 130 cm con peso fino a 30 chili.
DISTRIBUZIONE: si trova in tutte le acque temperate del nostro Paese sia ferme che a corrente moderata.
HABITAT: si adatta a qualsiasi tipo di acqua con temperatura media elevata, anche povere d’ossigeno e moderatamente inquinate. Sopravvive in piccoli laghi e predilige zone ricche di vegetazione subacquea. In età giovanile vive in branchi composti da numerosi individui, in età adulta conduce vita solitaria.
ALIMENTAZIONE: è un pesce onnivoro nutrendosi sia di piccoli invertebrati (larve, vermi e crostacei) che di sostanze di origine vegetale (semi, alghe, eccetera)
RIPRODUZIONE: avviene nella tarda primavera quando la temperature dell’acqua supera i 20°C. Le femmine possono deporre anche più di 200.000 uova per chilo di peso che aderiscono alle piante acquatiche o ad altri supporti. La schiusa viene nei successivi 5-6 giorni.
NOTE: è una specie non originaria dell’Europa. In Italia è stata probabilmente introdotta nel basso Medio Evo.